“Nel caso invece del fotografo che scatta principalmente in sala posa, magari per importanti campagne pubblicitarie, lo strumento migliore è solitamente targato Hasselblad, casa leggendaria produttrice di fotocamere a medio formato digitali e analogiche”

“Nel caso invece del fotografo che scatta principalmente in sala posa, magari per importanti campagne pubblicitarie, lo strumento migliore è solitamente targato Hasselblad, casa leggendaria produttrice di fotocamere a medio formato digitali e analogiche”

Tempo fa Brides Magazine pubblicò un articolo che fece infuriare gli addetti del settore, in particolare i fotografi di matrimonio, affermando che sposi e spose debbano scegliere solo professionisti dotati di fotocamere a pieno formato Canon o Nikon. Vediamo insieme di capire cosa c’è di sbagliato in questa affermazione in questo articolo che analizza l’attrezzatura del fotografo professionista.
Come in ogni professione, la bravura del fotografo è anche quella di saper scegliere lo strumento giusto per un determinato tipo di lavoro. Proprio per questo, le “tifoserie” di un brand specifico di macchina fotografica sono solitamente composte da foto amatori: un fotografo professionista infatti è spesso costretto ad utilizzare, anche sporadicamente, corpi macchina e accessori delle marche più disparate a seconda della necessità.
Ad esempio il fotografo di paesaggio o di architettura ancora oggi preferisce usare il “banco ottico”, una fotocamera a grande formato e spesso a pellicola che pur essendo pesante, lenta e complicata da utilizzare, offre una risoluzione senza paragoni e un sistema ingegnoso per controllare ed alterare la prospettiva e la profondità di campo. Nikon e Canon in questo settore vengono dunque scalzati da nomi forse meno conosciuti al grande pubblico, ma non meno importanti: Sinar, Phase One, Linhof per dirne alcuni.
Nel caso invece del fotografo che scatta principalmente in sala posa, magari per importanti campagne pubblicitarie, la macchina migliore è solitamente targata Hasselblad, leggendaria casa svedese produttrice di fotocamere a medio formato digitali e analogiche; rispetto al banco ottico queste sono più versatili e veloci da utilizzare, ma al tempo stesso offrono una risoluzione ed una resa dinamica che le rende adatte anche agli ingrandimenti più estremi (pensate ai grandi poster pubblicitari). Tuttavia altri brand come Pentax, Leica e Fujifilm producono fotocamere a medio formato che da un punto di vista funzionale e di budget possono rappresentare delle valide alternative alla suddetta Hasselblad.

Fotocamera sony e piantine

“Sony, con la serie A7 e A9, è andata ad aggiungersi a Canon & Nikon per quanto riguarda le fotocamere a pieno formato”

Il campo della fotografia sportiva invece ha visto Canon e Nikon dominare il settore ormai da decenni, grazie alle innovazioni che questi due brand hanno introdotto in elementi come autofocus, teleobiettivi e strumenti di connettività. Anche in questo settore ci sono stati dei forti cambiamenti negli ultimi anni, e fotocamere come la Sony A9 sono riuscite a ritagliarsi un ruolo da protagoniste, interrompendo di fatto il “regno” di Canon & Nikon.
I fotoreporter hanno sempre apprezzato fotocamere performanti e robuste, ma anche macchine compatte e non troppo appariscenti come la leggendaria Leica M o le recenti mirrorless prodotte da Fuji e Olympus.
Anche il fotografo di eventi o matrimonialista ha ormai a disposizione una scelta davvero variegata di ottiche e corpi macchina di diverse marche, e anche in questo settore Sony, con la serie A7 e A9, è andata ad aggiungersi a Canon & Nikon per quanto riguarda le fotocamere a pieno formato (ovvero con un sensore delle stesse dimensioni di un vecchio fotogramma su pellicola a 35mm). Unite ad una serie di ottiche di altissima qualità prodotte da Sony e da Carl Zeiss, oppure le ottime lenti Sigma ART, queste fotocamere Sony permettono al fotografo di produrre immagini come o meglio di Canon e Nikon. Pensate ad esempio al matrimonio del secolo, ovvero il Royal Wedding di William & Kate: se questa coppia di sposi avesse dato retta ad un fantomatico articolo di consigli come quello pubblicato da Brides, non avrebbero scelto l’ottimo Hugo Burnand, un professionista che fa uso di fotocamere a medio formato Hasselblad (si parla di macchine dal costo di oltre 10.000€).

Autoritratto Luca Farinelli
Un autoritratto scattato negli anni di studio a Londra, con la mia vecchia Leica M6

Negli anni del digitale ho utilizzato Canon con la mitica 5D e l’ammiraglia 1DX, ma dal 2015 sono passato a Sony, colpito dalla risoluzione, dalla resa dinamica e dalle performance in condizioni di scarsa luminosità offerte dalle fotocamere Sony A7r II. Questa scelta è stata dettata dal tipo di lavori che svolgo più di frequente, non dal prestigio del brand.
Dunque il mio consiglio per chi si appresta a scegliere un professionista per un servizio fotografico è di valutare un fotografo o una fotografa innanzitutto dalla qualità delle immagini nel loro portfolio, senza basare il proprio giudizio sulla marca o modello di fotocamera utilizzata. Tuttavia nel caso degli eventi (ad esempio conferenze, matrimoni, etc), bisogna prestare particolare attenzione alle foto scattate in condizioni di scarsa luminosità e preferire un professionista che abbia la giusta attrezzatura per affrontare questo tipo di situazioni e che produca immagini nitide, con una “grana” non troppo vistosa e una buona resa dei colori. Soprattutto è importante che il vostro fotografo sia munito di un minimo 2 fotocamere professionali per scongiurare eventuali avarie – indipendentemente dalla marca, in barba agli “esperti” di alcune famose riviste!